Gennaio 2016: assonanze non richieste

complicità.pngTornare a scuola dopo le vacanze natalizie non fu così traumatico come credevo.

Le prime due ore avevo avuto altre sezioni, così lo beccai uscendo dall’aula al cambio dell’ora. Nel vedermi lo studente sorpreso (ma di cosa?) tirò fuori il suo sorriso più bello e mi accolse reattivo e compiaciuto facendomi le feste come un simpatico cagnolino:

“OOOOH, bentornata, prof!!! Buon anno, eh!”

Gli mancavano giusto la coda e le orecchie.

Ma gli brillavano gli occhi.

O forse ero io che ci vedevo doppio e dovevo ancora smaltirla da Capodanno.

Sta di fatto che l’anno era ricominciato e io cominciavo a notare, per così dire, delle assonanze.

Su cosa?

Oh bhe, riguardo svariate cose.

Poteva essere un punto di vista. Un’idea politica condivisa.

La stessa musica. Un artista che avevo dimenticato e che lui mi aveva ricordato, uno che ascoltavo alla sua età.

Poi scoprii anche che avevamo fatto lo stesso sport e che era mezzo daltonico.

Come un mio ex.

Questa devo dire che fu proprio una coincidenza particolare che mi turbò. Più che altro perchè ricollegai come tutto era cominciato con quel tipo, proprio dal nulla come sembrava essere con lui.

Cercai tuttavia di ignorare la buffa analogia.

Insomma, delle cose in comune.

Molto tempo dopo, le avrei interpretate come dei segni. Come piccoli segni del destino che mi avevano indicato la via (quella sbagliata, s’intende). Anche se io sostanzialmente non credo in nulla, tanto meno nel fato. Ma per ora le vedevo come delle piccole assonanze, nulla di più.

Che però bho, mi avevano messo la pulce nell’orecchio. Sai quando incontri una persona e man mano che la conosci noti via via sempre una cosa in più che ti fa pensare, Oddio, ma anche questo condividiamo?, e che ti fa pensare che quell’individuo non sia stato messo lì per caso?

Dicevamo della pulce nell’orecchio. Una pulce che per ora non era fastidiosa. Era solo un sorridere dentro notando delle cose a cui nessuno faceva caso tranne me.

Pero c’era.

E mi faceva rimuginare…

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Maldita seas tú, pulga…

Love again

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Sto ascoltando il nuovo album di Zucchero…il nostro grande blues man

Tutte belle canzoni, alcune più spinte e decisamente rockeggianti, un vero inno alla vita, altre più introspettive e malinconiche, dietro ha un team di musicisti assurdi e non certo di primo pelo – Mark Knopfler, leader dei Dire Straits, vi dice niente? ;)- che ovviamente hanno reso il tutto spettacolare.

E poi c’è questa, Love Again, una ballata struggente e dannatamente malinconica che mi perseguita… E ti culla come una ninnananna inesorabile che parla d’amore. D’amore e quindi di persone…presenti o passate. Io col mio mood attuale, ci leggo di persone perse che il tempo non ti ridarà mai indietro. Che però sono parte di te ormai..e quindi pervadono tutto il tuo essere, e il tuo spazio. Ogni cellula del tuo corpo e del mondo che respiri.

Ognuno può vederci ciò che vuole…chi un amore perduto, chi un’occasione mancata, chi una persona cara che non c’è più.. Voi cosa ci trovate?

La frase finale mi sembra un inno alla vita, uno spronarsi ad andare avanti.

Ho evidenziato le parole più incisive per me in questo momento..chissà perché quando si sta passando un periodo un po’ delicato si ritrovino riferimenti personali ovunque e sembra quasi che il mondo ti stia mandando mille messaggi subliminali…mah..

Enjoy it!

 

Love again

Love again
Love again
Come sollievo di lacrime

Love again
Love again
Col cuore gonfio di polvere
Uh ritornerai
Come la manna d’estate
So dove sei

Abiti qua dentro di me
Fuori di me nell’universo
Abiti qua sotto la pelle
Oltre le stelle nell’universo

Love again
Love again
Disteso in campi di fragole

Love again
Love again
A cancellare la cenere

Uh settembre ormai
Le mie giornate si accorciano
Dove sei

Abiti qua dentro di me
Fuori di me nell’universo
Abiti qua sotto la pelle
Oltre le stelle nell’universo

Abiti qua pezzi di cuore
Sciamano al sole nell’universo

I gotta move se perdo te
I gotta move perdo anche me
I gotta move yeah yeah yeah yeah

Love again

Abiti qua dentro di me
Fuori di me nell’universo
Abiti qua sotto la pelle
Oltre le stelle nell’universo
Abiti qua pezzi di cuore
Sciamano al sole nell’universo

I gotta move, I wanna move, I gotta move
Love again, love again
I need to love again